Territorio
Alle pendici del Vulture
La Basilicata che racchiude in appena undicimila chilometri quadrati tutte le varietà del paesaggio italiano, è una delle regioni d’Italia più genuine, dove chi domina è ancora la natura che non ha ceduto del tutto il passo all’uomo.
Qui la vite si contende il terreno con il più diffuso ulivo. Il vulcano spento Vulture, domina l’altopiano con i suoi 1300 metri di altezza. La sua lava si è mischiata con il suolo ricco di argilla, calcio, azoto e tufo creando un terroir unico nel suo genere e nel panorama vitivinicolo del mediterraneo. La componente di origine vulcanica conferisce ai vini una particolare mineralità e sapidità. Il vitigno più diffuso in Basilicata è l’Aglianico, dal nome del vitigno greco Ellenico.
Suoli con matrice vulcanica, una luce speciale ed un clima continentale, caratterizzato da inverni molto freddi ed estati calde con forti escursioni termiche, scandiscono i ritmi del territorio del Vulture. Ed è da questo terroir particolare ed unico nella sfera del mediterraneo che nascono vini unici, minerali e con spiccati sentori di spezie.
Vigneti
L’intera proprietà gode di una posizione ideale ai piedi del Vulture e qui le viti crescono con un microclima molto particolare. I vigneti sono quasi interamente coltivati con il vitigno Re del Vulture, l’Aglianico: 30 ettari di 20 anni allevati a Guyot e 22 ettari di 10 anni allevati a Cordone Speronato, a 420 m s.l.m. di altitudine nel comune di Venosa. A questi si aggiunge una piccola parte con uve a bacca bianca, come Müller e Traminer Aromatico, 20 ettari di vigneti da 5 a 10 anni allevati a Guyot, a 420 m s.l.m. di altitudine a Pian di Camera nel comune di Venosa.
In provincia di Potenza, nel comune di Maschito, a 550 m s.l.m. si estende il vigneto Serpara, circa 6 ettari, di cui 3 con vigne di oltre 40 anni. È qui che vengono effettuate le selezioni per i nuovi vigneti ed è da queste vigne che si produce il cru della Masseria che porta il suo nome.